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Acquedotto Romano

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Nel 238 a.C. Olbia entra a far parte dell'impero romano. Nella città erano presenti due edifici termali, uno nell'area compresa tra corso Umberto  via delle Terme e via Santa Croce, l'altro in via Nanni. Entrambi erano alimentati dall'acquedotto. 

L’acquedotto romano di Olbia è il meglio noto della Sardegna romana. Edificato in piena età imperiale (II-III d.C.), convogliava nel centro urbano le acque delle sorgenti di Cabu Abbas (traduzione sarda del latino caput acquarum, capo delle acque) fino all’antica città di Olbia, attraverso un tracciato di 3,5 Km.

Una porzione lunga oltre un centinaio di metri è situata in località Sa Rughittula. 

Qui sono visibili due arcate intere e una piscina limaria, che documentano molto bene la monumentalità e la funzionalità di queste strutture, peculiari del mondo romano. Di fronte all’acquedotto è visibile una grande cisterna pertinente ad una villa rustica privata. L’opera è stata realizzata in opera cementizia mentre l’interno è rivestito di con uno spesso strato di cocciopesto per l’impermeabilizzazione.

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